L’esperienza del Consorzio Bonifica Terre Gonzaga in Destra Po
Parma, 15 lug. (askanews) – Per contrastare le piene dei fiumi “ci sono alternative” alla tracimazione che condanna un territorio a essere considerato “di serie B”. La proposta arriva dalla vicepresidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, Ada Giorgi, a margine delle Giornate dell’Acqua promosse dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e dall’associazione nazionale per il clima Globe, tecnici e politici si confrontano per fare fronte comune contro la crisi e i cambiamenti climatici.”Credo che la tracimazione non sia l’unico elemento di difesa dalle piene catastrofiche” dei fiumi. “Perché – secondo Giorgi – il fatto di tracimare un territorio lo mette sicuramente in una condizione di ‘serie B'”. Infatti “il territorio che verrà tracimato o che sarà designato ad essere tracimato logicamente subirà la conseguenza di un territorio che ogni tanto potrebbe essere allagato”. Quindi, ha proseguito la vicepresidente “non credo sia facile contenere comunque la tracimazione e riuscire a centellinarla”. D’altro canto penso che “ci siano altre alternative per poter contrastare questa piena catastrofica”.”Noi come Consorzio di bonifica – ha spiegato la vicepresidente – abbiamo già predisposto un progetto per rialzare gli argini golenali, che contengano più acqua, e nel momento della piena si provveda a tagliare gli argini della golena. La golena è un territorio del fiume, è come una vasca di laminazione grande e naturale ma all’interno del fiume quindi degli argini maestri. Quindi mettendo varie golene in condizioni di continuità tra di loro e di essere gestite insieme, possono essere una risoluzione importante”.