La professoressa Baldacci, coordinatrice di Art 4 a Better Future
Venezia, 3 lug. (askanews) – “C’è ancora molto da fare, ma l’arte e gli artisti soprattutto, che ci lavorano da tanto tempo, almeno dagli anni 60 e 70, non solo facendo vedere e rendendoci coscienti del cambiamento in atto, attraverso i loro lavori, attraverso le immagini che producono, costruiscono, creano, possono insegnarci la direzione e le istituzioni artistiche e culturali, devono seguirli in un certo senso”. Lo ha detto ad askanews la professoressa Cristina Baldacci, del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), coordinatrice del progetto di incontri su arte e sostenibilità “Art 4 a Better Future” promosso dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.”Joseph Beuys – ha aggiunto Baldacci citando l’artista pioniere di una nuova idea di ecologia – ha lasciato tanti figli, tanti nipoti e ha lasciato sicuramente anche degli insegnamenti. che sono stati seguiti, superati, aggiornati e quando dicevamo il prendersi cura, anche del nostro patrimonio, ma non solo, questo non vuole solo dire solo la conservazione, quindi il passato, vuole anche dire pensare al futuro. Quindi con quali materiali si produrranno le opere, che cosa comunicheremo, che cosa vogliamo lasciare alle generazioni future. Anche in questo caso si può parlare di ecologia della cultura perché ovviamente anche questo è un grande tema”.