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Ascoltare il paziente ed i dati sanitari per migliorare le cure

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Le Associazioni chiedono alle Istituzioni azioni concrete

Roma, 14 dic. (askanews) – Ascoltare la voce del paziente per migliorare i percorsi di cura è possibile attraverso un impiego diffuso ed efficace dei dati sanitari. È stato questo il tema al centro del confronto tra le Associazioni del gruppo “PATH – Join our future” ed istituzioni che si è tenuto a Roma presso l’Hotel Nazionale. Per rimettere al centro il paziente e le sue necessità sanitarie, sociali e psicologiche occorrono alfabetizzazione e coinvolgimento di pazienti e professionisti della salute, sistematizzazione e interoperabilità (interconnessione) degli strumenti di raccolta dei dati sanitari e maggiore discrezionalità dei pazienti in termini di privacy. Sono stati questi, infatti, i punti stilati all’interno di un paper dalle Associazioni di pazienti del gruppo “PATH – Join our future”, oltre all’istituzione di un registro dedicato ad ogni patologia affinché si possa realizzare una programmazione sanitaria più appropriata e sostenibile.Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO, ha dichiarato: “Il paziente è il protagonista della sua storia di malattia e, quindi, anche delle cure che deve affrontare. Per questo motivo è fondamentale ascoltare la voce del paziente e rilevare questo trasformandolo in un dato che può essere studiato dal punto di vista scientifico”.A sottolineare l’importanza dei dati sanitari è stata anche Fidelia Cascini, Professoressa di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Cattolica del S. Cuore: “I dati sanitari sono fondamentali perché sono l’informazione, quindi una conoscenza che ci permette di scegliere puntualmente. Lavorare sui dati sanitari, ovvero su tutte le informazioni inerenti la salute delle persone, significa migliorare i nostri sistemi sanitari e capire dove si trovano le criticità e le difficoltà da superare. Significa, inoltre, mettere in campo una sanità di precisione per intervenire dove serve evitando gli sprechi e risultando, così, più efficienti”. Un’indagine condotta nel contesto del progetto PATH rivela che il 75% dei pazienti italiani ritiene decisivo utilizzare i dati sanitari per migliorare il percorso di cura, sebbene al momento emerga una certa carenza di informazione (il 46% non conosce il tema). Ma l’ascolto attivo e sistematico del paziente non è solo una necessità sociale, ma anche una sfida prioritaria per il Sistema Salute.Ad affrontare il tema in chiave istituzionale è stata l’On. Vanessa Cattoi, membro della V Commissione della Camera dei Deputati: “Le istituzioni devono avere una parte attiva in questo progetto. Il dato sanitario ha un valore fondamentale, deve diventare la fonte primaria per la quale tutti quanti dobbiamo proferire maggiore sforzo per ottenere i risultati migliori. Da parte nostra, daremo il nostro supporto per dar spazio anche alla voce dei pazienti ed inserire nell’ambito legislativo quegli accorgimenti puntuali che possano finalizzare quest’obiettivo comune”. Con l’obiettivo di spingere le Istituzioni ad impegnarsi in modo effettivo nella realizzazione delle istanze presentate, le Associazioni nel corso dell’evento hanno chiesto loro di firmare il manifesto con i punti chiave del paper. Un gesto che simboleggia l’impegno istituzionale ad ascoltare realmente la voce dei pazienti e realizzare le loro richieste.

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