Sentenza della corte d’appello di Roma
Roma, 27 gen. (askanews) – Fuori dal tribunale di Roma si applaude e si festeggia la fine di un incubo. Quello lungo 32 anni di Beniamino Zuncheddu che si è visto revocare la condanna all’ergastolo per non aver commesso il fatto. Il pastore sardo era stato condannato per la strage del Sinnai, avvenuta nel gennaio 1991 e in cui persero la vita tre persone. I giudici della IV sezione della corte d’appello di Roma hanno assolto con formula piena all’esito del processo di revisione.Soddisfatto e commosso il suo legale, Mauro Trogu, che ha sempre creduto nell’innocenza del suo assistito: “Abbiamo studiato tanto con i consulenti che mi hanno supportato, ci siamo convinti nell’intimo dell’innocenza di Beniamino: le carte parlavano di prove a carico assolutamente contradditorie, le indagini difensive hanno dimostrato la falsità di quelle prove a carico e rimanevano solo quelle a discarico – ha precisato il legale – E poi perché abbiamo conosciuto Beniamino. Io auguro a chi abbia anche solo un minimo dubbio di berci un caffè insieme e questo dubbio verrà cancellato nel tempo di un caffè”.Beniamino Zuncheddu – che oggi ha 59 anni ed è entrato in carcere due mesi prima di compiere 27 anni – ha passato quasi 33 anni in carcere, condannato all’ergastolo per la strage compiuta l’8 gennaio 1991 in un ovile, sulle montagne di Sinnai, in provincia di Cagliari. Quella sera furono uccisi tre pastori.