AMEGLIA – Giovanni Toti torna libero. La gip Paola Faggioni ha accolto le istanze di revoca dei due arresti domiciliari presentate lunedì dall’avvocato Stefano Savi e che avevano ottenuto anche il parere favorevole della Procura.
Toti, che venerdì scorso si era dimesso da presidente della Regione Liguria, si trovava recluso nella sua casa di Ameglia, in provincia della Spezia, da 86 giorni.
Il primo arresto era scattato il 7 maggio nell’ambito della maxi indagine per corruzione, il secondo il 18 luglio per finanziamento illecito. Ora la giudice dovrà decidere sulla richiesta della Procura per il giudizio immediato.
TOTI, IL LEGALE: “LETTERALMENTE UN MOMENTO DI LIBERAZIONE”
“Aspettavamo questo provvedimento, nelle ultime ore l’attesa è diventata più intensa: è stato letteralmente un momento di liberazione”. Così Stefano Savi, l’avvocato difensore di Giovanni Toti, commentando la notizia della liberazione del suo assistito. “Il gip dice che sono grandemente scemati i motivi che giustificavano la custodia con la chiusura delle indagini e con le dimissioni- spiega il legale- non residuano vincoli, quinti Toti è un uomo libero che può agire come tutti noi”. Savi, che non andrà ad Ameglia, aggiunge che “c’è soddisfazione perché è stata accolta la nostra istanza e sono stato condivisi i nostri argomenti rispetto al venir meno delle esigenze cautelari”. Toti, racconta l’avvocato, “ha accolto con soddisfazione la notizia: sta aspettando la notifica e riprenderà così la sua vita da uomo libero. Avrà bisogno di tempo per organizzarsi dopo tre mesi di arresti domiciliari. Sotto il profilo della comunicazione sarà lui ora a riprendere l’iniziativa”. Il primo impegno, conclude, “ora sarà esaminare le intercettazioni che ci dovranno essere depositate. Per quanto mi riguarda, non credo che sia praticabile la richiesta di riti alternativi ma aspettiamo di vedere come si muove la Procura”.
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