Il film di Greta Gerwig da record in tre settimane
Roma, 7 ago. (askanews) – Se ne parla sui social network in tutto il mondo, fra chi è entusiasta chi si annoia e chi lo trova una brutale operazione di marketing, ma intanto “Barbie”, terzo film della regista Greta Gerwig, ha sbancato al botteghino: alla fine del terzo weekend di programmazione, la pellicola oltrepassa la barra del miliardo di dollari in biglietti venduti in tutto il mondo.È il primo film della storia diretto da una donna a guadagnare tanto, e il primo per la casa produttrice Warner Bros; una scommessa vinta per la regista che ha scritto anche la sceneggiatura con il marito Noah Baumbach e per gli attori, a cominciare da Margot Robbie e Ryan Gosling.Trionfo anche per casa Mattel, che ha accettato la scommessa e coprodotto il film con una certa autoironia, e ora vede aumentare le vendite della celebre bambola in tutte le sue mille versioni, ma anche le vendite dei Ken.Ma cos’è “Barbie”? Un manuale di femminismo contro il patriarcato o un’operazione furba? Un fenomeno epocale che coinvolge le ragazzine di tutto il mondo – e anche parecchi uomini – o un kolossal hollywoodiano che punta prima di tutto sulla spettacolarità? Forse tutte queste cose insieme; di sicuro consacra nell’Olimpo la quarantenne Greta Gerwig, i cui film precedenti “Lady Bird” e “Piccole donne” avevano già riscosso enorme successo ; e magari coi suoi messaggi femministi apre la via a una nuova generazione di cineaste.