ROMA – Mistero e sgomento in Marocco per 13 imam scomparsi. Partiti per il Ramadan per occuparsi della cura spirituale dei tanti connazionali emigrati in Europa, non sono più rientrati, facendo perdere le tracce prima del volo di rientro in programma il mese scorso da Francia, Belgio e Germania.
Uno smacco per il ministero per gli Affari islamici che li stipendia mensilmente e che li aveva scelti uno a uno, per il servizio nelle patrie moschee e all’occasione anche all’estero, considerando laurea, master e a volte pure dottorato.
RABAT PRONTA ALLA STRETTA
Sulla stampa, ad esempio sul quotidiano belga La Libre, c’è chi ironizza sul fatto che i 13 invece di portare la buona novella si siano dileguati. E a Rabat si è mosso il governo, scrive il giornale marocchino Assabah: dal prossimo anno a espatriare per il Ramadan, scanso sorprese, saranno solo imam con a casa moglie e figli. A differenza dei 13 scomparsi.
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