“E prevenzione”
Roma, 13 dic. (askanews) – “Lo scompenso cardiaco è una condizione riconducibile a un danno permanente del cuore che compromette la sua capacità di fornire sangue, è il punto di arrivo di tutte le malattie cardiovascolari. Abbiamo nuove armi molto efficaci per ridurre la mortalità, ma anche per ridurre il rischio di riospedalizzazione. Anche perché ogni ricovero peggiora la situazione, perché è il segno di un’ulteriore perdita delle capacità del cuore. Dobbiamo implementare le terapie”, lo ha detto oggi il prof. Furio Colivicchi, past president dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, intervenuto a un talk promosso da Healthcare Policy dedicato al tema dello scompenso cardiaco. “In Italia ogni regione ha una sua gestione sanitaria con differente disponibilità di risorse. Ma le linee generali di comportamento dei professionisti sono condivise. Il perno centrale resta il medico di famiglia. Le priorità sono la semplificazione amministrativa e la prevenzione. Sarebbe utile promuovere uno screening a tappeto sulle categorie più sensibili, così come fatto per il diabete”.